La teoria del piacere di Leopardi

Il piacere infinito che non si può trovare nella realtà si trova così nell'immaginazione, dalla quale derivano la speranza, le illusioni etc...

Leopardi - Lo zibaldone dei pensieri


Partendo dalla riflessione sull'infelicità,Leopardi elabora la "Teoria del Piacere" che diventa il cardine del suo pensiero: secondo questa teoria, "l'amor proprio" porta l'individuo ad una richiesta di piacere infinito per intensità e per estensione; poiché questa richiesta non potrà mai essere soddisfatta interamente, l'individuo, anche nel momento di maggior piacere, continuerà a sentire l'assillo del desiderio non colmato.

Questo assillo è di per sè patimento, sicché l'individuo, anche quando non soffre di mali materiali, è in stato di sofferenza per la sua stessa richiesta inappagata. Questo tipo di pessimismo è ben più radicale del primo, perché l'infelicità non è un dato occasionale, ma ormai è una costante della condizione umana. La natura, dice Leopardi, ci ha creati così, non è colpa nostra e non ci possiamo far niente.

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